
Un altro studio mostra come i cicloni tropicali stiano aumentando di intensità, in particolare per quanto riguarda la velocità, nel corso degli ultimi decenni. Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, mostra anche che l’area del Nord Atlantico ha visto un aumento del numero degli uragani e che i cicloni tropicali si sono spostati maggiormente verso i poli e ciò riguarda sia l’oceano Pacifico che quello Atlantico.
I ricercatori hanno analizzato i cicloni tropicali avvenuti sin dal 1982. Si tratta di dati perlopiù provenienti dai satelliti di seconda e terza generazione, ossia più affidabili e moderni rispetto a quelli lanciati negli anni 60 e primi anni 70. Valutando sia la frequenza che la posizione delle tempeste e la velocità del movimento degli stessi cicloni tropicali, sia a livello globale che regionale, i ricercatori hanno constatato che gli stessi cicloni tendono a muoversi più velocemente nei bacini oceanici rispetto a quanto facevano negli anni 80.
Secondo quanto spiega Pao-Shin Chu, un professore di scienze atmosferiche dell’Università delle Hawaii a Manoa, uragani che si muovono più velocemente producono dei pericoli maggiori per le città e in generale le comunità che vivono all’interno delle aree in cui nascono e si muovono. Un uragano che si muove più velocemente, infatti, è più pericoloso perché le persone così come tutti coloro impegnati nel soccorso e nell’evacuazione hanno un tempo di certo minore per organizzarsi.
Ma qual è la ragione dietro all’aumento della velocità dei cicloni tropicali in queste aree? Secondo i ricercatori le motivazioni sono da ricercare in una combinazione di cambiamenti a livello naturale e di cambiamenti prodotti dall’uomo riguardanti soprattutto il clima.
Approfondimenti
- An increase in global trends of tropical cyclone translation speed since 1982 and its physical causes – IOPscience (IA) (DOI: 10.1088/1748-9326/ab9e1f)
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