
Secondo un nuovo studio un elemento responsabile delle condizioni odierne di Venere, che risulta pressoché inabitabile, una sorta di “inferno” soffocante senza traccia di acque, potrebbe risiedere nell’influsso gravitazionale di Giove, il gigante gassoso nonché il pianeta più grande del nostro sistema solare.
Questo pianeta ha una massa che è due volte e mezzo quella di tutti gli altri pianeti del sistema solare mesi insieme. Ne consegue che l’influsso gravitazionale di questo pianeta su tutti gli altri è abbastanza sostenuto e lo è stato soprattutto durante le prime fasi di formazione della sistema solare.
E questi influssi gravitazionali probabilmente riguardano anche Venere, secondo il un nuovo studio pubblicato sul Planetary Science Journal.
Si ritiene, infatti, che all’inizio della formazione del sistema solare questo gigante gassoso abbia compiuto dei movimenti di avvicinamento e di allontanamento nei confronti del Sole. Queste “migrazioni” hanno sconquassato gli assetti gravitazionali e le orbite degli altri pianeti che girano intorno al Sole e tra questi ci sarebbe anche Venere. In quest’ultimo caso, però, gli effetti potrebbero essere stati catastrofici.
Come spiega Stephen Kane, astrobiologo dell’UC Riverside e uno degli autori principale dello studio, oggi l’orbita di Venere risulta estremamente circolare, quasi perfettamente, più di qualsiasi altro pianeta del sistema.
Per capire se l’orbita del pianeta Venere è sempre stata circolare oppure no il ricercatore ha creato dei modelli per simulare il sistema solare nei suoi primordi, un modello che calcolava anche la posizione di tutti gli altri pianeti in diversi momenti della formazione stessa del sistema.
I risultati sembrano suggerire che le “migrazioni” di Giove hanno provocato dei cambiamenti drammatici nell’orbita di Venere il quale avrebbe superato fasi di riscaldamento e di raffreddamento perdendo quell’acqua che comunque era presente nella sua atmosfera.
Si tratta di una scoperta che, messa in relazione con quella effettuata un paio di settimane fa relativa alla presenza di fosfina nell’atmosfera di Venere (un composto gassoso che sulla Terra è un indicatore di vita microbica), suggerisce che, se la vita microbica fosse presente oggi in nell’atmosfera venusiana, queste ultime specie sopravvissute sarebbero comunque dovute sopravvivere in presenza di estese nubi di acido solforico per più di 1 miliardo di anni dall’ultimo periodo in cui c’è stata acqua liquida sul pianeta. Secondo gli scienziati si tratta di uno scenario difficile da immaginare ma che comunque non risulta impossibile.
“Probabilmente ci sono molti altri processi che potrebbero produrre il gas che non è stato ancora esplorato”, spiega lo stesso Kane.
Approfondimenti
- Could the Migration of Jupiter Have Accelerated the Atmospheric Evolution of Venus? – IOPscience (IA) (DOI: 10.3847/PSJ/abae63)