
Venere ha molto probabilmente strutture vulcaniche ancora attive sulla sua superficie secondo uno studio apparso su Nature Geoscience che, almeno in parte, ribalta le conclusioni a cui sono giunti diversi scienziati in passato che hanno teorizzato che il pianeta fosse generalmente dormiente per quanto riguarda l’attività vulcanica.
Quest’ultima conclusione era stata dettata dal fatto che il pianeta non ha una tettonica a zolle come la Terra; in sostanza i continenti e le terre ferme non tendono a muoversi o a scontrarsi, così sembra essere stato per almeno l’ultimo mezzo miliardo di anni.
In realtà si è trattato solo di una teoria che non ha mai avuto conferme scientifiche anche perché sbirciare su Venere è molto difficile, se non impossibile, a causa dell’atmosfera molto densa a sua volta causata dal forte effetto serra che non lascia trasparire nulla.
I ricercatori hanno quindi fatto ricorso a complesse simulazioni per capire come dovrebbero apparire le aree più geologicamente attive del pianeta, una simulazione basata sui dati termici raccolti da Venus Express, una sonda dell’Agenzia Spaziale Europea che ha orbitato intorno a Venere per diversi anni eseguendo numerose osservazioni.
Eseguendo anche raffronti con le immagini ad infrarossi della topografia del pianeta raccolte dalla sonda Magellano della NASA quasi trent’anni fa, i ricercatori hanno alla fine identificato 133 strutture, 37 delle quali sono molto probabilmente punti di sfogo vulcanico .
Potrebbero essere vulcani ancora attivi che comunque sembrano essere stati molto attivi negli ultimi 2 milioni di anni , un tempo abbastanza breve in termini geologici.
La maggior parte di questi vulcani sarebbero situati su quelle che sembrano essere cinture intorno al pianeta, cinture che gli stessi ricercatori hanno denominato “anelli di fuoco “.
L’unico modo per avere la conferma dell’esistenza di questi vulcani sarebbe quello di analizzare la superficie del pianeta attraverso dei velivoli che sorpassino almeno la densa atmosfera per sbirciare all’interno.
Approfondimenti
- Corona structures driven by plume–lithosphere interactions and evidence for ongoing plume activity on Venus | Nature Geoscience (IA) (DOI: 10.1038/s41561-020-0606-1)
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