Vento galattico che esce fuori da una lontana galassia individuato da astronomi

Rendering del vento gassoso ionizzato che fuoriesce dalla galassia Makani. Due delle dimensioni sono spaziali e la terza è la velocità. I colori tracciano l'asse della velocità, indicato dalla freccia al centro. (credito: Jim Geach, David Tree, Peter Richardson, Università dell'Hertfordshire)

Informazioni riguardanti cosiddetti “eventi galattici”, ossia violente e ed apparentemente anormali esplosioni di gas provenienti dalle galassie, sono fornite in un nuovo studio pubblicato su Nature e realizzato da Alison Coil della UC San Diego, David Rupke del Rhodes College ed altri colleghi.

Le espulsioni di gas avvengono in quello che viene chiamato il medium circalgalattico (CGM), una regione che si trova intorno alle galassie e che tra l’altro si rivela molto importante anche per quanto riguarda la formazione delle stesse nonché la loro evoluzione.
I ricercatori hanno studiato una galassia denominata Makani, che è in realtà il risultato, in fase avanzata, della fusione di due galassie di pari massa. Proprio a causa della fusione, il gas delle due galassie si sta fondendo viene compresso e ciò provoca la nascita di nuove stelle.

In questo caso sono state molto probabilmente queste nuove stelle a causare questi enormi deflussi alla fine della loro vita, quando sono esplodere come supernovae, come spiega la stessa Coil, professoressa di fisica alla UC di San Diego.
I ricercatori hanno in particolare individuato due deflussi gassosi abbastanza imponenti “lanciati” dall’interno della galassia, uno diversi milioni di anni fa, un altro centinaia di milioni di anni prima. Quello che è stato “lanciato “centinaia di milioni di anni fa si trova ora grandi distanze dalla galassia rispetto all’ultimo.

“In termini di dimensioni e velocità di viaggio, i due deflussi sono coerenti con la loro creazione da parte di questi eventi di starburst passati; sono anche coerenti con i modelli teorici in relazione a quanto dovrebbero essere grandi e veloci i venti se creati da esplosioni di stelle”, dichiara Coil.
Queste regioni intorno alle galassie sono sono molto importanti perché è proprio in queste regioni esterne, e non dentro le galassie, che è presente la maggior parte del gas che si trova nell’universo.
I ricercatori hanno utilizzato i dati raccolti dal WM Keck Observatory, dal telescopio spaziale Hubble e dall’Atacama Large Millimeter Array (ALMA).

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