Vespa parassita modificata geneticamente affinché attacchi mosca Drosophila suzukii che infesta piante da frutto

Drosophila suzukii. Credito: Katja Schulz, iNaturalist, Creative Commons — Attribution 4.0 International — CC BY 4.0

Utilizzare una vespa parassita per abbattere una mosca che crea problemi alle colture? È l’idea a cui sta lavorando un gruppo di ricerca dell’Università di Tsukuba. I ricercatori vogliono utilizzare la specie di vespa Asobara japonica per contrastare le infestazioni della mosca Drosophila suzukii. I risultati degli interessanti studi genetici condotti dal team sono stati pubblicati su DNA Research.[1]

Asobara japonica parassita le drosofile

La femmina di vespa Asobara japonica mette in moto una procedura particolare per far sì che i suoi figli possono prosperare e crescere in salute. La madre secerne un particolare veleno che contiene dei componenti i quali superano le difese immunitarie delle larve della mosca Drosophila melanogaster. In questo modo costruisce una sorta di “nidio” nel corpo della mosca affinché la piccola vespa possa crescere con risorse sempre disponibili.

L’infestazione delle piante da frutto della Drosophila suzukii

Il team di ricerca dell’istituto giapponese ha pensato di utilizzare complesse tecniche di biologia per studiare i meccanismi molecolari del parassita e per far sì che la vespa possa parassitare anche la Drosophila suzukii, un’altra specie di mosca Drosophila che però crea notevoli problemi per le colture da frutto. I frutti infestati da questa mosca marciscono nel giro di pochissimi giorni dopo che l’insetto ha depositato le proprie uova. L’attacco delle larve di Drosophila suzukii predispone poi la pianta all’attacco di altri agenti patogeni, come funghi e batteri, perché le larve producono delle aperture per far fuoriuscire il succo e i nutrienti dalla pianta.

Vespa “modificata” geneticamente per attaccare la mosca infestante?

Sequenziando l’intero genoma della vespa, i ricercatori ne hanno analizzato il DNA completo raccogliendo i dati di più di 12.500 geni del corpo della vespa. Ne hanno identificato in particolare uno, che hanno denominato “ebony” che è collegato ad un enzima conosciuto come “N-β-alanil dopamina sintetasi (NBAD)”.
Tramite una tecnica denominata “interferenza dell’RNA (RNAi)” i ricercatori hanno introdotto una molecola di RNA sintetica per ridurre l’espressione del gene nelle cellule. Come conseguenza si ottenevano dei cambiamenti nel colore del corpo della Asobara japonica, cosa che mostrava che il cambiamento aveva successo. In seguito i ricercatori hanno sequenziato anche i geni collegati alla produzione di veleno della vespa ottenendo informazioni cruciali per sviluppare una Asobara japonica “modificata” geneticamente affinché prenda di mira la mosca Drosophila suzukii.

Note e approfondimenti

  1. Whole-genome sequencing analysis and protocol for RNA interference of the endoparasitoid wasp Asobara japonica | DNA Research | Oxford Academic (DOI: 10.1093/dnares/dsac019)
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