
Vi ricordate di Farout, il più distante oggetto del sistema solare mai individuato, lontano 120 unità astronomiche dal Sole (circa 17 miliardi di km)? Dimenticatelo: il nuovo record ora appartiene a FarFarOut, il nuovo campione di distanza che orbita intorno alla nostra stella attualmente ad una distanza di circa 140 unità astronomiche (più di 20 miliardi di km, Plutone è distante circa 6 miliardi di km, giusto per farsi un’idea).
FarFarOut, un nome abbastanza indicativo ed evocativo (almeno fino alla scoperta del prossimo oggetto più lontano, cosa assolutamente da non escludere, anche se eviteremmo un “FarFarFarOut”…), è stato presentato durante una conferenza stampa la scorsa settimana da Scott Sheppard, del Carnegie Institution for Science di Washington, l’astronomo che ha scoperto tra l’altro anche lo stesso Farout, annunciato a dicembre scorso, insieme al collega Chad Trujillo.
La relativa ricerca deve essere ancora sottoposta a peer-review ma l’astronomo dichiara di aver individuato l’oggetto esaminando varie immagini che riprendevano il sistema solare esterno.
In ogni caso si sa abbastanza poco di questo oggetto e al momento non ci sono neanche dati per calcolare, anche in maniera grossolana, la sua orbita. FarFarOut potrebbe viaggiare su un’orbita da “capogiro” che potrebbe spostarlo ancora più lontano, anche molto più lontano, rispetto ai 20 miliardi di km/140 UA.
Sedna, per esempio, vanta un’orbita che lo porta ad un afelio di 900 UA e questo senza contare le comete della nube di Oort, oggetti per i quali si può parlare di orbite che possono arrivare anche a migliaia di UA di distanza dal Sole.
Per comprendere di più riguardo all’orbita di FarFarOut c’è bisogno di altre analisi e di altre osservazioni anche se il compito si rivela fin da ora già abbastanza difficile. Si tratta di un oggetto che sostanzialmente non riflette alcuna luce o ne riflette pochissima e la cui individuazione “è al limite della nostra capacità”, come sottolinea lo stesso Sheppard.