
Grazie a quella che è la prima immagine a sezione trasversale con un certo livello di dettaglio di una galassia a spirale simile alla nostra, un team di ricercatori è giunto alla conclusione che la nostra Via Lattea si sarebbe evoluta in maniera graduale e non, come teorizzato precedentemente, a seguito di vorticosi relativamente veloci turbinio e rimescolamento.
La galassia in questione, denominata UGC 10738, è, secondo quanto spiega un articolo apparso sul sito dell’ASTRO 3D,[1] caratterizzata dalla presenza di dischi abbastanza simili a quelli della Via Lattea, ossia abbastanza spessi e sottili.
Una delle teorie riguardanti la formazione iniziale della Via Lattea, infatti, suggerisce che la struttura che oggi vediamo sia il risultato di una collisione con un’altra galassia di dimensioni minori, dunque un avvenimento abbastanza violento rispetto a quanto suggerito da questo studio.
Questo stesso studio suggerisce, invece, che una galassia spirale non nasce da un avvenimento violento come la fusione tra due galassie ma da un’evoluzione costante.[1]
I dischi della nostra galassia, secondo questo studio, avrebbero seguito una specie di “percorso” evolutivo, come lo chiama Nicholas Scott, uno dei ricercatori impegnati nello studio insieme a Jesse van de Sande dell’ARC Centre of Excellence for All Sky Astrophysics in 3 Dimensions (ASTRO 3D), Australia, e dell’Università di Sydney.
La struttura della nostra galassia, con i suoi dischi sottili e pressoché piatti, era stata osservata anche in altre galassie ma per queste ultime non era stato possibile avvalersi dello stesso livello di dettaglio di cui hanno potuto usufruire Van de Sande e Scott.[1]
I due ricercatori, infatti, si sono avvalsi dell’utilizzo del Very Large Telescope dell’European Southern Observatory in Cile grazie al quale sono riusciti a visualizzare con un certo livello di dettaglio la struttura di UGC 10738, una galassia distante 320 milioni di anni luce da noi.
A favorirci è stata anche la posizione della stessa galassia dal nostro punto di vista: è situata in modo che possiamo osservarne la sezione trasversale. Ad aiutare tanto, inoltre, è stato un particolare strumento del VLT denominato esploratore spettroscopico multi-unità, o MUSE (multi-unit spectroscopic explorer).[1]
Grazie al MUSE, infatti, i ricercatori sono riusciti anche a valutare i rapporti metallici che intercorrono nelle stelle che formano i dischi spessi sottili di UGC 10738. La situazione sembrava più o meno quella della Via Lattea: nel disco più spesso sembrano trovarsi stelle più vecchie mentre nel disco più sottile stelle più giovani. “Stiamo esaminando alcune altre galassie per esserne sicuri, ma questa è una prova abbastanza forte che le due galassie si sono evolute allo stesso modo”, spiega Van de Sande.[1]
Note e approfondimenti
- Milky Way not unusual, astronomers find – ASTRO 3D (IA)
- Identificazione di un componente del disco spesso [α/Fe] potenziato in un analogo della Via Lattea edge-on – IOPscience (IA) (DOI: 10.3847/2041-8213/abfc57)
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