
Gli scienziati sanno già da tempo che gli ammassi globulari, ammassi composti da molte stelle, a volte anche milioni, che ruotano intorno alle galassie, possono essere considerati come dei “fossili” di galassie più piccole fusesi con la galassia più grande che li contiene.
Nostra galassia si è formata da fusione di galassie più piccole
Secondo gli astronomi è questo il caso anche della via Lattea: la nostra galassia probabilmente si è formata dalla fusione di galassie più piccole. Tuttavia analizzare quali siano state le galassie “genitrici” della nostra via Lattea è sempre stato un compito difficile, una sorta di mistero che i ricercatori non hanno saputo o potuto, per limiti tecnici, risolvere.
Ora un nuovo studio, apparso su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, fornisce alcuni importanti informazioni che potrebbero essere utili proprio per capire quali sono state le galassie genitrici della nostra via Lattea.
Albero genealogico della via Lattea
I ricercatori hanno calcolato quello che potrebbe essere considerato come un “albero genealogico” della via Lattea tramite complesse simulazioni al computer. Lo hanno fatto analizzando le proprietà degli ammassi globulari che si trovano intorno alla via Lattea facendosi aiutare dagli algoritmi odierni di intelligenza artificiale.
Questi ammassi possono contenere fino a 1 milione di stelle e, secondo gli astronomi, hanno un’età che simile a quella dell’universo stesso. Utilizzando simulazioni che includono modelli completi della formazione, dell’evoluzione e della dissoluzione di questi ammassi globulari, i ricercatori hanno potuto determinare quante stelle contenevano questi ammassi quando erano ancora galassie minori, prima della fusione con la via Lattea, e anche quando è avvenuta la fusione.
Processo estremamente disordinato
“La sfida principale nel collegare le proprietà degli ammassi globulari alla storia della fusione della loro galassia ospite è sempre stata che l’assemblaggio della galassia è un processo estremamente disordinato, durante il quale le orbite degli ammassi globulari vengono completamente rimescolate”, spiega Diederik Kruijssen, ricercatore del Center for Astronomy dell’Università di Heidelberg (ZAH), uno degli autori principale dello studio.
Utilizzando una rete neurale artificiale, i ricercatori sono però riusciti a testare decine di migliaia di simulazioni relative alle combinazioni possibili ricostruendo la storia di fusione di queste galassie minori.
Fusione con misteriosa galassia “Kraken”
Hanno quindi scoperto un’importante collisione che dovrebbe avere essere avvenuta tra la via Lattea, quando quest’ultima si era ormai già formata, e un’altra galassia di cui si sa poco o nulla che gli stessi ricercatori hanno denominato “Kraken”.
Deve essere stata la collisione più importante e significativa effettuata dalla via Lattea, come spiega Kruijssen, probabilmente ancora più importante della collisione con la galassia Gaia-Encelado-Sausage (detta anche “galassia salsiccia” o “salsiccia di Gaia”), una collisione ipotizzata dagli astronomi che sarebbe avvenuta circa 9 miliardi di anni fa, considerata, almeno fino a questo studio, il più grande evento di collisione tra galassie a cui la nostra via Lattea andata incontro.
La collisione con Kraken sarebbe avvenuta 11 miliardi di anni fa, un periodo durante il quale la via Lattea era almeno quattro volte meno massiccia di quanto loè ora. Questo significa, come spiega Kruijssen, che questa collisione deve aver davvero trasformato in maniera profonda l’aspetto della via Lattea influenzandolo fortemente e probabilmente dando un contributo enorme alla forma che oggi.