
Un meccanismo importante che sta dietro ad una devastante malattia della vite che produce miliardi di dollari di danni ai produttori di vino in tutto il mondo ogni anno è stato scoperto da un team di ricercatori dell’Università del Massachusetts Amherst. I ricercatori hanno scoperto l’azione di particolari composti prodotti dai funghi patogeni che causano la malattia.
Malattie del tronco della vite
Nel comunicato si parla delle “malattie del tronco della vite” (grapevine trunk diseases, GTD), un gruppo di malattie di origine fungina tra le più distruttive per quanto riguarda i vigneti. Questo gruppo di malattie devasta fino al 30% dei vigneti ogni anno attaccando le viti più vecchie e ben consolidate, quelle sostanzialmente più utili a livello economico. La malattia è causata da alcune specie di funghi che, una volta introdottisi negli steli delle piante, innescano un processo di decomposizione della parte legnosa che alla fine uccide la pianta stessa.
I funghi patogeni producono particolari composti che riducono ferro
I ricercatori, un team internazionale, hanno scoperto che i diversi di funghi che causano la GTD producono anche dei piccoli composti che vengono iniettati nel legno delle viti. Tra questi composti ce n’è uno in particolare che produce la riduzione del ferro ed è proprio da questo che sembrano partire i problemi delle viti causati da questa malattia.
Malattia quasi cancerosa
“Abbiamo anche scoperto che esiste un’altra serie di piccoli composti prodotti da altri funghi nei consorzi, e questi composti sono davvero bravi a produrre perossido di idrogeno. Quando il perossido di idrogeno incontra il ferro ridotto, BOOM! – la reazione rilascia una miriade di radicali dell’ossigeno che danneggiano il tessuto legnoso provocando una malattia quasi cancerosa”, spiega Barry Goodell, un professore di microbiologia ad Amherst e autore senior dello studio. In sostanza con questo meccanismo i funghi riescono a rompere le pareti di cellulosa delle viti per appropriarsi dei fluidi ricchi di zucchero, la base per la crescita della stessa pianta.
La soluzione
La soluzione? Secondo i ricercatori si potrebbero usare antiossidanti e chelanti a bassa tossicità. Si tratta di compositi che vengono aggiunti anche ad alcuni prodotti alimentari affinché restino freschi. Questi composti interrompono la produzione di ferro ridotto e di perossido di idrogeno ed eliminano anche i radicali prodotti dai funghi. I composti antiossidanti e chelanti vengono prodotti anche da alcune specie di batteri e funghi e questo induce a pensare che si potrebbero realizzare trattamenti di biocontrollo per far sì che le viti non soffrono di questa malattia.