
Molte piante da riso dell’India settentrionale restano sempre più infettate da un virus relativamente nuovo, scoperto in Cina per la prima volta nel 2001, denominato southern rice black-streaked dwarf virus (SRBSDV). La malattia virale è stata identificata soprattutto nelle risaie delle zone settentrionali dell’India e sta provocando riduzioni sostanziali dei raccolti in un periodo in cui già gli eventi meteorologici non sono di certo favorevoli.
Dopo la scoperta nel 2001, la malattia infettiva è rimasta più o meno confinata in Cina per diversi anni. Poi ha cominciato a diffondersi in Vietnam e in Giappone e, nel corso degli ultimi mesi, anche in India. Alcuni studi hanno mostrato che può provocare pesanti riduzioni del raccolto, fino al 30-50%. Se l’epidemia dovesse diffondersi ancora di più, le perdite che già sono state causate dalle piogge monsoniche molto irregolari di questo periodo potrebbero diventare ancora maggiori.
Per ora si sa poco del virus. I ricercatori hanno analizzato i raccolti e hanno sequenziato i profili genetici dei campioni trovando dei collegamenti tra il virus e l’arresto della crescita delle piante. Gli stessi scienziati consigliano di non usare in maniera indiscriminata pesticidi e fertilizzanti e di limitarsi ad usare, solo quando le quantità di insetti nocivi sono considerevoli, triflumezopyrim, dinotefuran o pimetrozina.
Gopala Krishanan, uno scienziato dell’Indian Agriculture Research Institute, sta studiando il fenomeno che sta cercando di decodificare il meccanismo di diffusione del virus.