Polli modificati geneticamente per resistere a quella che può essere considerata come una delle più gravi malattie patogene di questi uccelli potrebbero presto arrivare sulle nostre tavole.
E questo lo scopo che sta cercando di raggiungere Vivek Kapur, professore di scienze animali dell’unicità della Pennsylvania.
Lo scienziato, insieme al suo team, sta lavorando per tentare di contrastare la malattia di Newcastle, una malattia, una malattia virale che si diffonde tra gli uccelli e che è uno dei principali ostacoli alla produzione di pollame in tutto il mondo.
Nello specifico lo scienziato sta analizzando due razze di polli che, anche se esposti fortemente alla virus di questa malattia, riescono a sopravvivere e ciò vuol dire che esiste una caratterizzazione genetica che si è sviluppata a livello evolutivo.
Le razze analizzate sono Fayoumi, definito anche pollo egiziano, originario dell’area del Cairo, e Livorno, una razza italiana una però è diffusa in tutto il mondo.
Analizzando in particolare gli embrioni di questi polli i ricercatori hanno studiato i geni del loro sistema immunitario e hanno scoperto in particolare cinque geni (Mx1 , IRF1 , IRF7 , STAT1 e SOCS1) che portano a una risposta immunitaria innata.
Questi geni “possono servire come marcatori genetici associati a ridotta suscettibilità” al virus.
Questo studio, insieme ad altri che si stanno concentrando anch’essi su queste due razze di pollo, potrebbero servire per sviluppare nuovi metodi genetici per influenzare artificialmente la suscettibilità di polli di altre razze all’infrazione del virus di Newcastle.
Attualmente nei paesi sviluppati questa malattia viene tenuta sotto controllo ma con il cambio delle abitudini che vede sempre più persone allevare polli in casa o realizzare strutture di produzione di pollame “casalinghe” e non professionali, il virus potrebbe diffondersi molto rapidamente con nuovi e più gravi focolai.