Vita aliena, nuova missione analizzerà luce ultravioletta di vicina stella

Classificazione della grandezza delle stelle della sequenza principale. Quella che verrà analizzata dal telescopio della missione SISTINE-2 è una stella di tipo F mentre il nostro sole è una stella G (credito: Goddard Space Flight Center della NASA)

Sarà Procyon (o Procione), una delle stelle più luminose del nostro cielo notturno (in realtà un sistema binario di due stelle), l’obiettivo principale della nuova missione della NASA denominata SISTINE-2. Un razzo dovrebbe trasportare il prossimo 8 novembre, dal White Sands Missile Range nel New Mexico, un telescopio spaziale suborbitale dotato di uno spettrografo, come rileva un nuovo comunicato della NASA. Con gli strumenti di questo nuovo telescopio suborbitale gli scienziati potranno osservare come mai fatto prima come la luce di una stella può influenzare gli esopianeti, in particolare le loro atmosfere.

I gas possono creare biomarcatori “falsi” positivi

Il nuovo telescopio spaziale, infatti, sarà impiegato per osservare spettroscopicamente ai raggi ultravioletti la stella Procione A del sistema binario. Osservare a queste lunghezze d’onda si rivelerà utilissimo per superare vari ostacoli che possono contrapporsi tra noi e l’oggetto da osservare, ad esempio gas quali l’anidride carbonica. Questi gas, tra le altre cose, possono creare dei “falsi” biomarcatori i quali possono mandare gli astronomi sulle strade sbagliate.

Si potranno cercare sostanze collegabili alla vita

Uno degli obiettivi principali della missione, infatti, è capire la possibilità di vita negli altri pianeti, qualcosa che al momento i nostri telescopi non possono ancora fare (notevoli speranze, però, sono riposte sul telescopio spaziale James Webb che sarà lanciato alla fine del mese prossimo).
Esaminando la luce all’ultravioletto della stella Procyon A, si potranno cercare eventuali tracce di sostanze chimiche collegabili alla vita nelle atmosfere degli eventuali pianeti. Si parla di sostanze quali l’acqua, l’ossigeno, il metano e l’ozono che potrebbero essere considerati biomarcatori. Questi composti producono particolari modelli di luce che un telescopio e relativo spettrografo come quelli di SISTINE-2 dovrebbero poter agevolmente analizzare.

Luce della stella può interagire con atmosfere dei pianeti

Il telescopio non osserverà direttamente le atmosfere dei pianeti del sistema, anche perché non ne sono stati individuati ancora al momento, ma più che altro osserverà la propagazione della luce ultravioletta della stella nel suo vicinato cosmico. In questo modo gli scienziati potranno comprendere come questa luce di una stella più o meno simile al sole può interagire con eventuali pianeti per capire se esistono gas eventualmente indicatori della presenza di vita, come lascia intendere Kevin France, un astrofisico dell’Università del Colorado a Boulder e autore principale dello studio.

Ricerca utile per futuri studi che saranno condotti con il James Webb

“Conoscere gli spettri ultravioletti di queste stelle ci aiuterà a trovare gli ambienti stella- pianeta più promettenti con i futuri osservatori della NASA”, spiega France. Con i dati raccolti dal telescopio SISTINE-2 si potranno così forse evitare in futuro troppe falsi positivi nella ricerca di biomarcatori analizzando le atmosfere dei pianeti, una cosa che dovremmo poter fare con il James Webb.
Situata a 11,5 anni luce di distanza, Procione A, una delle stelle che fanno parte del sistema binario, è una stella di tipo F. È un po’ più grande del nostro sole oltre che un po’ più calda e un po’ più luminosa.

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