Uno studio inteso comprendere come una fonte idrotermale, simile a quelle che si possono trovare sulla Terra, possa essere fonte di vita su Europa, luna di Giove, è stato condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di San Paolo (USP). I risultati sono stati pubblicati su Scientific Reports.
Nello specifico gli studiosi hanno analizzato una miniera d’oro vicino a Johannesburg, in Sudafrica, situata ad una profondità di 2,8 km, un contesto considerato come molto simile a quello che potrebbe esistere su Europa. In questo sito, gli scienziati hanno scoperto notevoli colonie di batteri Desulforudis audaxviator i quali riuscivano a sopravvivere praticamente senza luce solare utilizzando solo la radiolisi dell’acqua, ossia la dissociazione delle molecole dell’acqua con radiazioni ionizzanti.
Secondo Douglas Galante, ricercatore dell’USP il coordinatore dello studio, in questa miniera le perdite dell’acqua che filtravano attraverso le fessure contengono uranio radioattivo. Questo distrugge le molecole dell’acqua e produce radicali liberi. Quest’ultimo, a sua volta, si deposita sulle rocce e, attaccando la pirite, produce solfato. Quest’ultimo è l’elemento principale utilizzato dai batteri per sintetizzare l’adenosina trifosfato e dunque per sopravvivere. Si tratta di una delle prime testimonianze dirette di un ecosistema che sopravvive prettamente basandosi sull’energia nucleare.
Questo ambiente, secondo galante e i suoi colleghi, si rivela molto simile a quello che potrebbe esistere su Europa. Su quest’ultima, grazie all’immensa forza mareale provocata dall’attrazione di Giove, vi è una notevole quantità di energia termica che proviene dal nucleo. Questa energia può rendere possibile l’esistenza di un oceano liquido sotto gli strati di ghiaccio superficiale.
Secondo Galante “Emanazioni idrotermali – di idrogeno molecolare [H2], idrogeno solforato [H2S], acido solforico [H2SO4], metano [CH4] e così via – sono importanti fonti di squilibrio chimico e potenziali fattori di trasduzione biologica, cioè la trasformazione dello squilibrio in energia biologicamente utile. Queste fonti idrotermali sono lo scenario più plausibile per l’origine della vita sulla Terra.”
Secondo gli studiosi, è proprio la pirite, insieme ai radionucli, a rappresentare l’ingrediente principale per la possibile esistenza di vita su Europa tanto che la stessa presenza di pirite dovrebbe essere considerata come una delle tante caratteristiche che attualmente vengono correlate all’esistenza della vita su un corpo celeste.