
Il cosmologo, fisico teorico e astrobiologo Paul Davies ha presentato le sue ultime idee riguardanti la possibile esistenza di vita extraterrestre nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi ad una riunione dell’Association for the Advancement of Science ad Austin, Texas.
Lo scienziato, autore di vari bestseller sul tema, presenta un’idea originale: per poter in un certo senso dimostrare che la vita extraterrestre esiste (quasi sicuramente), si dovrebbe cercare la vita non come la conosciamo (magari non quella basata sul carbonio, giusto per fare un esempio) proprio qui sulla Terra.
Secondo lo scienziato, infatti, oggi astrobiologi e scienziati ci stanno facendo capire sempre di più che la vita può essere presente non solo al di fuori del nostro sistema solare ma anche all’interno del nostro quartiere cosmico, non solo su Marte ma anche sulle lune di Saturno o di Giove. Su queste ultime, per esempio, la vita potrebbe sfruttare quel calore prodotto dall’attrazione mareale dei pianeti intorno alle quali gli stessi satelliti naturali orbitano.
“Se la vita veramente si forma facilmente in condizioni simili alla Terra, dovrebbe essere iniziata molte volte proprio qui sulla Terra, quindi dovremmo cercare una ‘biosfera ombra’ della vita, ma non come la conosciamo, sotto i nostri stessi nasi”, dichiara Davies lasciando intendere che la stessa vita potrebbe essersi sviluppata, in maniera separata e indipendente, più volte sullo stesso nostro pianeta. Prima delle forme di vita basate sul carbonio di cui noi stessi facciamo parte, potrebbero essercene state altre, durante la storia del nostro pianeta, poi estintesi per qualche motivo.
Una scoperta del genere rinvigorirebbe di non poco l’idea che la vita stessa possa essersi sviluppata anche altrove, ossia al di fuori del nostro pianeta.