
La vita su Marte non risulterebbe poi così probabile sulla superficie, come si suole pensare, anche a seguito degli ultimi ritrovamenti di acqua negli strati superficiali del pianeta. Piuttosto sarebbe da ricercare negli ambienti idrotermali, presenti anche sul pianeta rosso, secondo una nuova ricerca realizzata da Joseph Michalski del Dipartimento di Scienze della Terra e Laboratorio per la Ricerca Spaziale dell’Università di Hong Kong (HKU) e pubblicata su Nature Astronomy.
A differenza di Marte, la Terra è un pianeta sul quale la vita è prosperata grazie ad un periodo lunghissimo (circa 2,5 miliardi di anni) durante il quale vi è stata abbondante luce solare, abbondanti masse d’acqua superficiali, condizioni climatiche tendenzialmente moderate e un’ottima protezione dai raggi UV grazie al campo magnetico terrestre. Queste caratteristiche su Marte non sono mai esistite per lunghi periodi, secondo lo scienziato.
Il clima, per esempio, è stato molto freddo e secco per la maggior parte del tempo mentre l’acqua, anche se fosse presente tuttora in forma liquida sulla superficie o lo fosse stata in passato, sarebbe stata disponibile in quantità tali da rendere possibile la vita solo per periodi abbastanza brevi geologicamente parlando.
Tuttavia lo stesso Michalski non vuole porre la parola “fine” alle speranze di trovare la vita su Marte in quanto le probabilità che essa possa essere esistita o esista tuttora sono scarse ma non del tutto assenti.
Anche su Marte, infatti, ci sono prove dell’esistenza di ambienti idrotermali, considerati come essenziale per lo sviluppo della vita sulla Terra. Proprio per questo, secondo lo scienziato, per cercare la vita su Marte si dovrebbero ignorare gli ambienti superficiali e ci si dovrebbe concentrare maggiormente sull’esplorazione di questi depositi idrotermali che di solito sono nascosti alla superficie.
Proprio per questo Michalski e la sua squadra utilizzano i dati spettroscopici di Marte raccolti dalle varie sonde spaziali che orbitano o che hanno abitato intorno al pianeta rosso.
Lo stesso scienziato si rivela abbastanza fiducioso per quanto riguarda la possibilità di rilevare le prove di vita antica su Marte o anche solo dei componenti chimici che sono considerati essere la base della vita stessa.