Vita oltre la Terra, ricercatori SETI useranno nuovo strumento laser

Credito: Shutterstock, ID: 1074669785

I ricercatori SETI potranno monitorare una zona del cielo più ampia e con meno segnali di “disturbo” grazie ad un nuovo strumento laser, denominato LaserSETI, che è stato installato sui tetti di un edificio del Monte Haleakalā, alle Hawaii.
Si tratta di un apparecchio per il rilevamento ottico grazie al quale i ricercatori potranno eseguire ricerche con impulsi di luce lunghi di nanosecondi e potranno avere qualche possibilità in più di ricevere eventuali messaggi di vita intelligente.

Ricerca di vita extraterrestre

Karen Meech, professoressa dell’Istituto di Astronomia dell’Università delle Hawaii, lascia intendere che la ricerca di vita, in ogni caso, non si ferma solo alla ricezione di messaggi da parte di civiltà intelligenti. In effetti, come spiega la ricercatrice, già missioni attualmente in corso e che hanno ottenuto diversi risultati hanno interessato molto il pubblico, segno del fatto che l’interesse della gente verso la vita oltre il nostro pianeta non riguarda solo la ricerca di tracce radio che si propagano tramite il cosmo.
La ricercatrice cita, solo per fare qualche esempio, le missioni che stanno scandagliando l’atmosfera di Venere oppure quelle del rover Perseverance su Marte (che ha scoperto molecole organiche molto interessanti) o la missione, imminente, Europa Clipper che permetterà di analizzare la luna Europa di Giove.

Il nuovo strumento LaserSETI

Il nuovo strumento funzionerà con due telecamere. Queste ultime sono ruotate di 90° l’una rispetto all’altra e usano un reticolo di trasmissione in modo da suddividere i segnali ricevuti in spettri. Con sensori posti presso l’Osservatorio Robert Ferguson, in California, poi, i ricercatori potranno filtrare i segnali luminosi “di disturbo”, ad esempio quelli provenienti da satelliti o aerei i quali usano degli impulsi laser per comunicare o per navigare. I segnali di disturbo, quindi, rispetto ad altri sistemi avranno un impatto molto minore.

Lo scopo è individuare “tecnofirme”

Ogni telecamera, con il suo ampio campo visivo, coprirà più del 4% dell’intero cielo notturno, una capacità centinaia di volte più grande di quella di altri strumenti ottici utilizzati in ambito SETI, e potranno osservare il medesimo pezzo di cielo da angolazioni diverse.
Inoltre il costo degli strumenti e dell’utilizzo del LaserSETI è relativamente basso: coprire tutta la zona di interesse per ogni emisfero, infatti, costerà solo 5 milioni di dollari.
Lo scopo dello strumento LaserSETI è sostanzialmente quello di aiutare i ricercatori ad osservare zone molto ampie del cielo contemporaneamente onde individuare “tecnofirme” rappresentate da impulsi laser provenienti dalle civiltà tecnologiche.

Video

Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo