Vita sulla Terra iniziò in stagni caldi dopo impatti di meteoriti

Crediti immagine: McMaster University

Sappiamo che la vita sulla Terra è cominciata Tra 4,5 e 3,7 miliardi di anni fa ma come sia effettivamente iniziata ancora non è ben chiaro. Tra le varie teorie, una delle più note è quella relativa agli impatti dei meteoriti che sarebbero stati capaci di portare gli elementi essenziali per la vita, quelli che sono alla base del DNA, sulla superficie terrestre oppure nel mare.

Un nuovo studio, eseguito da Ben KD Pearce and Ralph Pudritz del McMaster’s Origins Institute e del suo Dipartimento di Fisica e Astronomia, dimostrerebbe che la vita è iniziata proprio in quel periodo remoto in cui gli stessi continenti e la Terra cominciavano a prendere forma, con le terre che emergevano e con numerosi meteoriti che impattavano sulla superficie.
Tra questi ultimi vi erano molto probabilmente quelli che trasportavano i cosiddetti blocchi della vita. Il lavoro è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science.

Secondo la ricerca, la scintilla della vita sarebbe da ricercare nella nascita dei polimeri RNA, componenti base dei nucleotidi a loro volta trasportati dai meteoriti. La particolarità di questo studio è che, secondo i ricercatori, la concentrazione necessaria per innescare la vita sarebbe avvenuta negli stagni, quindi quelle formazioni acquose di limitate dimensioni, soggette a vari cicli di precipitazioni, evaporazione e drenaggi.

Secondo la ricerca, infatti, le fasi in cui la superficie era più o meno asciutta risultavano essenziali per l'”incollaggio” dei primi nucleotidi che avrebbero poi dato vita allo sviluppo dei primi filamenti di DNA.
Queste condizioni ritenute necessarie sarebbero state presenti in migliaia di stagni. I risultati di questa ricerca si staccano dunque dalla teoria predominante che vede la formazione del DNA nelle sacche idrotermali sul fondo degli oceani.

Fonti e approfondimenti

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