Volpi addomesticate dall’uomo nell’età del bronzo?

Le volpi, a differenza odierna, potrebbero essere stati animali regolarmente addomesticati dall’uomo. Lo suggerisce una ricerca pubblicata su Archaeological and Anthropological Sciences che si rifà alle analisi di alcuni resti di uomini seppelliti nel corso di pratiche funerarie nel nord-est della Penisola iberica tra il terzo e il secondo millennio avanti Cristo.
Seppellire gli esseri umani insieme ai loro animali domestici era una pratica funeraria abbastanza diffusa nell’età del bronzo ma quello che colpisce è quello che hanno trovato i ricercatori dopo aver analizzato gli isotopi stabili di carbonio e azoto nel collagene osseo degli animali.

Sono stati infatti in grado di confrontare le diete degli animali sepolti con la dieta dei loro proprietari. In totale hanno analizzato vari animali seppelliti insieme a loro proprietari tra cui 37 cani e 19 ungulati. I risultati indicano che la dieta dei cani era abbastanza simile a quella degli esseri umani e fin qui nessun mistero dato che mangiavano gli avanzi dei loro padroni ma la sorpresa è arrivata quando hanno analizzato le diete di alcune volpi seppellite insieme ai resti di esseri umani.
In alcuni casi (non in tutti) era simile a quella dei cani e ciò suggerisce che queste volpi erano addomesticate.

La scoperta è avvenuta nei siti di Can Roqueta (Barcellona) e Minferri (Lleida). I resti indicano inoltre che una delle volpi era un esemplare vecchio con una gamba rotta che era stato guarita dagli esseri umani tramite un processo di immobilizzazione dell’arto, chiaro segno di addomesticamento.
La stessa ricerca, tra l’altro, ha confermato che i cani venivano utilizzati anche per il trasporto di merce, naturalmente di tipo leggero, sulle spalle oltre che per trascinare carri e slitte. I ricercatori lo hanno ipotizzato quando hanno rilevato segni di disturbi nella colonna vertebrale dei resti dei cani.

Fonti e approfondimenti

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