
Secondo un esperto di intelligenza artificiale, Paul Werbos, il futuro che si può vedere nella serie dei film di Terminator potrebbe essere più reale di quanto si possa pensare. In un’intervista al quotidiano coreano JoongAng Daily Werbos ha dichiarato che la stessa Internet delle cose potrebbe rivelarsi una sorta di backdoor che le macchine, naturalmente una volta acquistata una vera intelligenza artificiale, potrebbero utilizzare per destabilizzare la sicurezza nella mondo intero.
Nelle visioni più classiche, queste backdoor vengono di solito sfruttate dagli hacker che hanno intenzioni più o meno malevole. Che queste falle possano essere sfruttate dalle macchine o finanche dai computer stessi per costituire una minaccia nei confronti dell’umanità intera, rappresenta invece un concetto un po’ più fantascientifico.
Secondo Werbos, però, i film di Terminator sono molto realistici e si deve fare di tutto affinché non ci si instradi verso un destino del genere.
L’Internet delle cose praticamente gestirà il mondo e se non ci sarà un livello di sicurezza e di controllo adeguato da parte degli esseri umani, tutto l’ambiente tecnologico produrrà un disastro gigantesco.
Proprio per questo, secondo lo scienziato, c’è bisogno di sviluppare una piattaforma globale che per funzionare abbia bisogno di input umani, difficilmente riproducibili dalle macchine. La cosa più spaventosa, secondo lo scienziato, e che, almeno per il momento, nessuno ancora ha accennato ad una proposta di questo tipo.