
Non c’è solo il James Webb tra i progetti relativi a telescopi spaziali per quanto riguarda l’approccio della NASA all’osservazione dell’universo. Intorno alla metà del 2020 dovrebbe essere lanciato anche il Wide Field Infrared Survey Telescope (WFIRST), una cugino del telescopio spaziale Hubble che si servirà del Wide Field Instrument, una sorta di fotocamera da 300 megapixel che riuscirà a coprire un’area del cielo 100 volte più grande rispetto ad Hubble. Questo sta a significare che una singola immagine del WFIRST potrà essere paragonata, in termini di dettaglio, a 100 immagini di Hubble.
Secondo David Spergel, co-presidente del gruppo di lavoro del WFIRST e professore di astronomia, “Una foto di Hubble è un bel poster sul muro, mentre un’immagine di WFIRST coprirà l’intero muro della tua casa”, tanto per dare un’idea.
Il nuovo telescopio spaziale grazie al suo ampio campo visivo genererà grandi immagini dell’universo mai viste prima ed aiuterà, almeno si spera, a risolvere molti dei grandi misteri del cosmo.
In particolare il telescopio spaziale aiuterà a mappare la materia prima e la sua distribuzione dell’universo e aiuterà a capire come l’universo stesso si è espanso nel corso del tempo. Gli astronomi saranno inoltre in grado di esaminare le galassie primordiali, quelle che si sono formate dopo il big bang, anche per capire come l’universo si è evoluto a partire da un gas caldo e uniforme fino a diventare un conglomerato di stelle, pianeti e finanche persone.
Fonti e approfondimenti
- NASA’s Next Major Telescope to See the Big Picture of the Universe | NASA (IA)
- Wide Field Infrared Survey Telescope – Wikipedia (IA)
- Crediti immagine: Goddard Space Flight Center / CI Lab della NASA
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