Wormhole, forse c’è un modo per individuarli secondo nuova ricerca

Forse c’è una possibilità per trovare i wormhole, i fantascientifici cunicoli spazio-temporali. Fin da quando sono stati concettualizzati nel secolo scorso i wormhole hanno affascinato le persone perché rappresentano una possibile soluzione alle limitazioni della velocità della luce nell’universo. Essi sono teorizzati come ponti spazio-temporali che connettono due punti distanti dell’universo in modo tale che un oggetto che vi viaggi attraverso potrebbe arrivare a destinazione più velocemente rispetto ad un percorso che segua la normale curvatura dello spazio.

Wormhole potrebbero essere forse rilevati

Secondo un nuovo articolo di Space.com, il quale si rifà ad una nuova ricerca apparsa sulla rivista Physical Review D, [1] i wormhole potrebbero essere forse rilevati tramite gli effetti gravitazionali che producono sulla luce emessa da oggetti distanti. Si tratta di un effetto già ben noto agli astronomi, anzi sfruttato proprio per individuare gli oggetti cosmici più distanti. Gli oggetti più massicci, infatti, possono letteralmente piegare il tessuto dello spazio-tempo facendo curvare la luce. Quando la luce produce questa curva ingrandisce anche l’oggetto da cui la luce proviene e, se ci si trova nella linea visiva di questi due oggetti, è possibile ottenere questo ingrandimento e dunque individuare oggetti lontanissimi che non sarebbero individuabili in altri modi.

C’è però una difficoltà

Questo effetto può essere prodotto anche dai buchi neri e, secondo quanto sostengono i ricercatori, anche dagli stessi wormhole. Anzi, secondo Lei-Hua Liu, uno dei ricercatori dell’Università Jishou di Hunan, Cina, che ha prodotto lo studio, l’ingrandimento che un wormhole produrrebbe sarebbe molto massiccio e potrebbe essere rilevato dalla Terra. Tuttavia c’è una difficoltà: tutti gli oggetti massicci possono produrre questo effetto (anche una galassia) e quindi capire se l’oggetto che produce l’inverdimento è o non è un wormhole sembra ancora molto difficile, almeno per quel che ne sappiamo oggi riguardo a questi “cunicoli” cosmici.

Lavoro molto interessante

Secondo Andreas Karch, fisico dell’Università del Texas, sarebbe come riuscire ad individuare la voce di una persona nel pubblico di un concerto rock. Tuttavia il lavoro prodotto da ricercatori cinesi resta molto interessante e si affianca a quei tentativi, che ora stanno diventando abbastanza numerosi, effettuati dagli scienziati di capire quanto possa essere possibile, magari in un futuro troppo lontano, individuare questi misteriosissimi oggetti cosmici che potrebbero letteralmente annullare le distanze.

Note e approfondimenti

  1. Phys. Rev. D 107, 024022 (2023) – Microlensing effect of a charged spherically symmetric wormhole (DOI: 10.1103/PhysRevD.107.024022)
%%footer%%